Learning Creative Learning: il 13 aprile 2020 ricomincia il corso LCL del MIT

Avete passato una buona Pasqua? Mentre ci rimettiamo al lavoro, vi segnaliamo che è ricominciato il corso online del MIT su Learning Creative Learning! ?

Ogni docente, educatore o designer di spazi di apprendimento interessato ad apprendere l’apprendimento creativo, può iscriversi qui

https://learn.media.mit.edu/lcl/

C’è anche una chat Telegram italiana di supporto al corso:

https://t.me/joinchat/BHIiNxF0o2I5SsTGDUHqgQ

L’approccio LCL unisce creatività, tecnologia e gioco per stimolare nuovi modi di apprendere e insegnare: un’esperienza davvero stimolante sia per gli alunni sia per chi insegna, che abbiamo portato nel Progetto DOORS, perché la potenza creativa del codice è una forma d’arte!

iorestoacasa.work: anche il GARR e il CNR sostengono il progetto

Gli enti di ricerca donano i loro server per la soluzione di smart working / smart learning del PDP e di beFair: in pochi giorni già 200 utenti

 

Negli scorsi giorni, il PDP Free Software User Group di Fabriano, che dal 2003 promuove il software libero a Fabriano, in collaborazione con il network professional beFair ha lanciato https://iorestoacasa.work, un servizio gratuito e accessibile da tutti, interamente basato sul software libero, che permette di gestire videoconferenze senza doversi registrare e senza dover scaricare nessun programma proprietario.

A lanciare il progetto, un team di sviluppatori tutto fabrianese, composto da Luca Ferroni, Riccardo Serafini, Francesco Coppola e Dawid Weglarz, che ha lavorato su Jitsi Meet, un software open source per fare videochiamate.

E a sostenere l’impegno del PDP e di beFair è arrivato un riconoscimento di livello nazionale: adesione all’iniziativa è arrivata dal GARR, la rete telematica italiana ad altissima velocità dedicata al mondo dell’istruzione e della ricerca che include, sotto l’egida dei Ministeri dell’Istruzione e dell’Università e della Ricerca, CNR, ENEA, INFN e Fondazione CRUI, in rappresentanza delle università italiane.

“GARR dispone già di servizi di videoconferenza che mette a disposizione della comunità dell’istruzione e della ricerca”, ha dichiarato Massimo Carboni, CTO della rete GARR, “aderendo a questo progetto intendiamo ampliare la platea degli utilizzatori avvicinandoci in particolare alle scuole che hanno attualmente minori risorse. In questo modo possiamo offrire una soluzione semplice da usare con una normale connessione ad Internet”.

 

Il GARR ha subito offerto un proprio server, open.meet.garr.it, e coinvolto gli enti della sua comunità, e subito è arrivata un’altra importantissima adesione come quella del CNR, che ha messo a disposizione di iorestoacasa.work le risorse dell’Istituto di Metodologie per l’Analisi Ambientale (IMAA).

 

L’aiuto del GARR e del CNR è una spinta importantissima per questo progetto nato dal basso, e che vuole essere allo stesso tempo aiuto alla collettività, e anche un impegno collettivo.

 

In pochi giorni, infatti, iorestoacasa.work ha riscosso una grande adesione: tra imprese, studenti, gruppi di lavoro, e anche singoli che volevano condividere un momento con amici o parenti, si sono superati i 200 utenti e i 18 server

Il progetto è stato anche presentato in due webinar del Punto Impresa Digitale della Camera di Commercio delle Marche, dedicati allo smart working e a cui hanno partecipato più di 100 imprese.

E’ fondamentale continuare a coinvolgere Istituzioni o Provider Internet che mettano a disposizione data center, o enti no profit che possano contributo all’acquisto di nuovi server, per estendere e potenziare questo servizio.

Per restare aggiornati sul progetto iorestoacasa.work, è possibile iscriversi al canale Telegram dedicato: https://t.me/iorestoacasaworknews.

Il progetto di IoRestoACasa.work è arrivato anche su Repubblica, con un articolo di Arturo di Corinto, e su Radio Rai 1, con un intervista a Massimo Carboni del GARR!

Leggi l’articolo di Repubblica su IoRestoACasa.work

Ascolta l’intervista a Massimo Carboni su Radio 1

“iorestoacasa.work”: lo smart work parla fabrianese

Il software libero per favorire il “lavoro agile” e rispondere all’emergenza coronavirus: un progetto made in Fabriano

Il covid19 ci obbliga a stare a casa, ma non a smettere di lavorare, di studiare, di socializzare: sono tante le scuole, gli enti e le aziende, e perfino gli eventi, che stanno sfruttando le opportunità del digitale per continuare a funzionare da remoto, con software di project management, videoconferenze, cloud. Gli strumenti per lo smart working e lo smart learning sono molti, ma tante sono anche le aziende, scuole ed associazioni che non si sono riuscite ad organizzare in tempo.

In loro aiuto, ecco un progetto gratuito e accessibile da tutti, sviluppato da un team tutto fabrianese:  anche questa volta, la collaborazione tra l’azienda beFair e l’associazione PDP Free Software User Group, che da anni promuovono la diffusione del software libero nel nostro territorio, ha permesso di sviluppare un prodotto socialmente utile e importante anche per le imprese.

Un team di sviluppatori composto da Luca Ferroni, Riccardo Serafini, Francesco Coppola e Dawid Weglarz, si è quindi rimboccato le maniche, mettendo a disposizione server pubblici di Jitsi Meet, un software open source per fare videochiamate.

Lo strumento creato dai tre si chiama  https://iorestoacasa.work, e permette di gestire videoconferenze senza doversi registrare e senza dover scaricare nessun programma proprietario: è sufficiente scegliere dalla tabella dei server disponibili quello con meno persone collegate, creare una stanza con un nome unico e poi condividere il link a colleghi, studenti, amici, per continuare a sentirsi anche da lontano. 

Si può anche mettere una password da condividere con i propri amici/colleghi/studenti, il tutto avviene senza la necessità di crearsi un account, con un’attenzione importante alla privacy e alla tutela dei dati personali.

“iorestoacasa.work” è un aiuto alla collettività, ma anche un impegno collettivo: grazie all’azienda beFair, sono disponibili già due server, ma è già partito un tam tam presso gruppi di software libero, aziende e “smanettoni” per aggiungerne altri e potenziare sempre di più il servizio. L’auspicio è che si coinvolgano in prima persona Istituzioni o Provider Internet che mettano a disposizione data center, o enti no profit che possano contributo all’acquisto di nuovi server.

Per offrire un server, è possibile collegarsi al link https://iorestoacasa.work, leggere la sezione “Voglio contribuire!” e contattare i promotori per aggiungere il proprio server Jitsi alla lista, offrendo così maggiori possibilità di smart working e smart learning.

Il team di progetto hanno pensato che fosse importante offrire una soluzione basata su un approccio di “community”,  per avvicinare beneficiari, tecnici, istituzioni e fornitori di servizio: oggi più che mai, restando a casa, dobbiamo fare rete e fare squadra online come forse troppe volte non riesce nella vita di tutti i giorni.

Il PDP è impegnato in questi mesi nel progetto DOORS, un’iniziativa nazionale che coinvolge associazioni ed enti da Torino e Milano fino alla Calabria, coordinata da CIES Onlus e finanziata dalla fondazione Con i Bambini: DOORS opera nelle scuole e nella società per promuovere nuovi modelli di apprendimento, con il ricorso all’arte, alla scienza e alla tecnologia.

Contribuire alla diffusione e all’evoluzione dello smart learning e dello smart working è una spinta in più verso un modello di società, di economia, di cultura fondato sulla condivisione e sulla creatività.