“iorestoacasa.work”: lo smart work parla fabrianese

Il software libero per favorire il “lavoro agile” e rispondere all’emergenza coronavirus: un progetto made in Fabriano

Il covid19 ci obbliga a stare a casa, ma non a smettere di lavorare, di studiare, di socializzare: sono tante le scuole, gli enti e le aziende, e perfino gli eventi, che stanno sfruttando le opportunità del digitale per continuare a funzionare da remoto, con software di project management, videoconferenze, cloud. Gli strumenti per lo smart working e lo smart learning sono molti, ma tante sono anche le aziende, scuole ed associazioni che non si sono riuscite ad organizzare in tempo.

In loro aiuto, ecco un progetto gratuito e accessibile da tutti, sviluppato da un team tutto fabrianese:  anche questa volta, la collaborazione tra l’azienda beFair e l’associazione PDP Free Software User Group, che da anni promuovono la diffusione del software libero nel nostro territorio, ha permesso di sviluppare un prodotto socialmente utile e importante anche per le imprese.

Un team di sviluppatori composto da Luca Ferroni, Riccardo Serafini, Francesco Coppola e Dawid Weglarz, si è quindi rimboccato le maniche, mettendo a disposizione server pubblici di Jitsi Meet, un software open source per fare videochiamate.

Lo strumento creato dai tre si chiama  https://iorestoacasa.work, e permette di gestire videoconferenze senza doversi registrare e senza dover scaricare nessun programma proprietario: è sufficiente scegliere dalla tabella dei server disponibili quello con meno persone collegate, creare una stanza con un nome unico e poi condividere il link a colleghi, studenti, amici, per continuare a sentirsi anche da lontano. 

Si può anche mettere una password da condividere con i propri amici/colleghi/studenti, il tutto avviene senza la necessità di crearsi un account, con un’attenzione importante alla privacy e alla tutela dei dati personali.

“iorestoacasa.work” è un aiuto alla collettività, ma anche un impegno collettivo: grazie all’azienda beFair, sono disponibili già due server, ma è già partito un tam tam presso gruppi di software libero, aziende e “smanettoni” per aggiungerne altri e potenziare sempre di più il servizio. L’auspicio è che si coinvolgano in prima persona Istituzioni o Provider Internet che mettano a disposizione data center, o enti no profit che possano contributo all’acquisto di nuovi server.

Per offrire un server, è possibile collegarsi al link https://iorestoacasa.work, leggere la sezione “Voglio contribuire!” e contattare i promotori per aggiungere il proprio server Jitsi alla lista, offrendo così maggiori possibilità di smart working e smart learning.

Il team di progetto hanno pensato che fosse importante offrire una soluzione basata su un approccio di “community”,  per avvicinare beneficiari, tecnici, istituzioni e fornitori di servizio: oggi più che mai, restando a casa, dobbiamo fare rete e fare squadra online come forse troppe volte non riesce nella vita di tutti i giorni.

Il PDP è impegnato in questi mesi nel progetto DOORS, un’iniziativa nazionale che coinvolge associazioni ed enti da Torino e Milano fino alla Calabria, coordinata da CIES Onlus e finanziata dalla fondazione Con i Bambini: DOORS opera nelle scuole e nella società per promuovere nuovi modelli di apprendimento, con il ricorso all’arte, alla scienza e alla tecnologia.

Contribuire alla diffusione e all’evoluzione dello smart learning e dello smart working è una spinta in più verso un modello di società, di economia, di cultura fondato sulla condivisione e sulla creatività.

Progetto DOORS: Learning Creative Learning, formazione per docenti (17/18/24/25 gennaio 2020)

Seconda tappa della formazione nazionale gratuita per Educatori, Operatori ed Insegnanti, nell’ambito del progetto DOORS (Porte aperte al desiderio come opportunità di rigenerazione sociale), con quattro mezze giornate i prossimi 17/18 e 24/25 gennaio 2020.

Dopo il primo incontro, dedicato a Pedagogia del Desiderio e ArtEducazione, il tema degli incontri sarà l’approccio LCL (Learning Creative Learning) sviluppato dal MIT di Boston, che favorisce e coltiva l’apprendimento creativo. La formazione è rivolta a docenti ed educatori che intendono esplorare nuovi modi per supportare i ragazzi in attività scolastiche ed extra-scolastiche. È prevista la presenza in aula per quattro mezze giornate e la possibilità di attività svolte online.

Iscriviti ora alla formazione nazionale sull’Approccio LCL

Programma degli incontri

Venerdì 17/01
14:30 – 15:00 Projects, Peers, Passion, Play: quale P preferisci?
15:00 – 18:30 Projects: immaginare con Scratch

Sabato 18/01
09:00 – 12:00 Peers: Condivisione e Collaborazione per una Conoscenza Aperta
12:00 – 13:00 Quali spazi per favorire l’apprendimento?

Venerdì 24/01
14:30 – 15:00 La nostra Spirale dell’Apprendimento
15:00 – 18:30 Passion: Sviluppare Pareti Ampie con il Lego WeDo

Sabato 25/01
09:00 – 12:00 Play: Tinkering con Makey Makey
12:00 – 13:00 Prima pensavo… ora penso

In un mondo che cambia sempre più velocemente, dobbiamo, nel corso della vita, sviluppare immaginazione, pensare in modo creativo, imparare a collaborare, a ragionare in maniera sistematica e a condividere.

L’approccio LCL (Learning Creative Learning), sviluppato dal Lifelong Kindergarten del MIT Media Lab di Boston, favorisce e coltiva l’apprendimento creativo, applicando i principi del paradigma costruzionista  delle quattro P (Projects, Peers, Passion, Play). le <persone imparano meglio quando sperimentano progetti significativi, tangibili, che stanno loro a cuore e che possano condividere.

Il percorso di formazione prevede giornate in presenza e attività svolte online.

La formazione utilizza materiali e tecniche diverse in modo da estendere ed ampliare la dimensione dell’esperienza al campo digitale. Questo approccio attivo alle tecnologie digitali permette alle persone di esprimere le proprie passioni ed interessi in modo inclusivo ed equo, con programmi e tecniche come Scratch (programma “libero” per la creazione di storie interattive, giochi e animazioni grafiche) e i kit Lego WeDo e Makey Makey con cui connettere il mondo fisico a quello virtuale.

La priorità nell’iscrizione verrà data ai docenti degli istituti comprensivi I.C. Marco Polo di Fabriano, I.C. I. Carloni di Cerreto D’Esi, I.C. E. Mattei di Matelica partner del progetto DOORS. Le attività si svolgeranno presso la scuola primaria “Allegretto di Nuzio”, Via dei Cappuccini 19, Fabriano.

Iscriviti ora alla formazione nazionale sull’Approccio LCL

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Il Makerspace unisce arte e robotica al F-Actory!

Il Makerspace unisce arte e robotica al F-Actory!

Venerdì 15 e Sabato 16 Novembre, trasferta del Makerspace al F-Actory, lo spazio autogestito dei giovani di Fabriano: due pomeriggi in cui abbiamo potuto sperimentare su strada i principi dell’ArtEducazione di DOORS, il progetto nazionale contro la povertà educativa su cui lavora il PDP, e che unisce arte e tecnologia per stimolare il desiderio e la creatività dei ragazzi.

Questo weekend ci siamo superati, e la bellezza siamo andati a cercarla non solo tra robot e cartoncini, ma anche … nell’oscurità!

La squadra del PDP era presente in forze, insieme all’art-educatore Massimo Melchiorri: presenti all’appello Dawid (Radeox) Welarz; Costin (RDOTS) Dragoi; Gabriele (Gabri_ITA) Esposito; Francesco (Franceskemon) Regini; Luca (Feroda) Ferroni; Azzurra (King) Bertini;

Angela (?) Biocco; Andrei (KovoAndrei) Calapod; Guramrit (Singh0000) Singh; Valerio (Remus) Conti. Con noi, gli alunni delle Scuole “Enrico Mattei” di Matelica e ”Marco Polo” di Fabriano, insieme ai loro genitori.

Nei due pomeriggi, ci siamo dedicati a quattro Laboratori pratici: uno di arte, uno di scenografia, uno di robotica e uno di informatica. Seguendo l’approccio di DOORS, che unisce la Pedagogia del Desiderio di Paulo Freire e l’Apprendimento Creativo di Mitch Resnick, arte e tecnologia dialogano e si arricchiscono a vicenda, e i partecipanti possono scegliere in cosa impegnarsi, spostandosi tra un esercizio e l’altro in base alle loro inclinazioni e desideri.

Superare il limite della forma: Laboratorio Arte

Nel laboratorio artistico, i partecipanti hanno costruito maschere personalizzate, utilizzando pezzi di cartone, colla a caldo e strisce di carta colorata.

RDOTS ha costruito una classica cerbottana con carta arrotolata, che i maker hanno utilizzato contro una scatola di cartone-bersaglio, con esito letale!

La fotocamera e la luce: Laboratorio Scenografico

Durante il Laboratorio Scenografico, Massimo Melchiorri ci ha guidato nella spiegazione del meccanismo sensoriale della fotocamera, come cattura la luce e come la trasforma in immagine.

Abbiamo usato due aste di metallo, su cui abbiamo incollato una striscia di LED di colore bianco e due luci di colore rosso intermittenti e fisse, del tipo che potete trovare sulla parte posteriore delle biciclette.

Utilizzando gli strumenti luminosi, abbiamo creato diverse coreografie imitando gli effetti speciali catturati dalla fotocamera: dalle posizioni statiche con la maschera siamo passati a quelle dinamiche, completamente al buio, creando con le luci dei veri effetti speciali!

 

Il percorso del robot: Laboratorio Robotico

Nel Laboratorio di Robotica, abbiamo costruito con i LEGO Mindstorm un robot dotato di cingoli, per permettergli di andare avanti e indietro lungo un terreno irregolare.

Il robot è stato programmato da Gabri_ITA con successo.

Al lato robotico abbiamo unito il lato artistico, dipingendo un percorso rettangolare di colore nero, delimitato da un bordo bianco: utilizzando il suo sensore ottico, il robot è in grado di riconoscere il bordo bianco, capire che è il limite del suo percorso, tornare indietro e cambiare direzione.

Il robot è stato configurato Scratch per il funzionamento dei comandi di movimento di base per il mbot Ranger e mbot classic da parte di Franceskemon.

Franceskemon, Gabri_ITA e King hanno anche costruito un secondo robot, vedremo come usarlo!

Creare un database: Laboratorio Informatico

Singh0000 e Remus hanno sperimentato con sistemi di testing in ambito sicuro, acquisendo informazioni sul linguaggio SQL e creando un piccolo database. La parte piu interessato per loro e’ stata la configurazione del database sulla macchina in locale.

Conclusioni

Questo pomeriggio al F-Actory è stato una bella occasione di vedere in prova “su strada” la Pedagogia del Desiderio e l’Apprendimento Creativo, le metodologie che portiamo avanti con il progetto di DOORS.

Riconosciamo nei ragazzi e nelle ragazze dei soggetti di conoscenza e desiderio, li stimoliamo ad agire e a esprimere i loro interessi e la loro creatività: usando l’arte e il gioco, procediamo lungo i 4 principi dell’Apprendimento Creativo (Progetti, Pari, Passione, Gioco).

I partecipanti realizzano progetti che per loro sono significativi, e che li spingono a vedere il mondo da un’altra angolazione e a pensare a nuove idee e stimoli: si condivide e si collabora, e lo si fa superando gli ostacoli, esplorando ciò che ci piace. Il gioco diventa attitudine di fronte al mondo, voglia di sperimentare e di creare.

Chiaramente, non tutte le ciambelle riescono subito col buco: da questo nostro primo incontro con la presenza dei genitori, sappiamo di dover allargare la partecipazione anche a loro, per non lasciarli solo come osservatori sullo sfondo.

Il Makerspace del PDP si riunisce tutti i sabati presso la Biblioteca Multimediale Fabriano “Romualdo Sassi”: per saperne di più, Contattaci.

Per scoprire di più su DOORS, visita la pagina del progetto sul nostro sito!